martedì 19 maggio 2009

Rifiuti morali



Clicca sul titolo per un interessante link, finalmente scoprirai dov'è finita la monnezza di Napoli dell'estate scorsa. Nel frattempo altra se ne ammucchia lungo le nostre strade per la gioia dei video-dipendenti e di tutti coloro che amano le favole.
Per chi invece volesse vedere altre foto (che per non offendere oltremodo la vostra vista non paleserò) dello scempio vesuviano può visitare la seguente pagina: www.ilmediano.it/aspx/visArticolo.aspx?id=5737

Al vedere le immagini della mia terra violentata rimango affranto ma non sorpreso. Sono mesi ormai che simili visioni guastano il mio mattutino approccio alla vita quotidiana. A Ercolano, la Benedetto Cozzolino che mi porta a Torre del Greco, dove lavoro, è ormai una discarica a cielo aperto, e le vie trasversali che portano al Vesuvio sono ancor peggio combinate. Lì infatti, ai variegati sacchetti multicolori, gai di scellerato consumismo, si sostituiscono rifiuti di più difficile smaltimento e di più recondita visione.

Ma anche altrove la situazione, come l’articolo dimostra non è migliore. Se devo soffrire nei giorni feriali infatti, ciò mi tocca anche in quelli festivi. Domenica scorsa infatti sono andato a fare una passeggiata alle Chianatelle, nel comune di Pollena Trocchia, per mostrare a mio figlio una delle due sorgenti del Vulcano. Purtroppo lo scenario pur fantastico della campagna vesuviana, nel pieno del suo fulgore, non ha potuto distoglierci dal deturpante squallore delle discariche a cielo aperto che spuntavano dalle viuzze che conducono al sentiero delle baracche.

Situazioni simili sono riscontrabili, fatte rare eccezioni, in tutto il territorio vesuviano, ma anche a Napoli e nel suo hinterland. La situazione è davvero sconfortante, deprimente, e mi si concedano i tristi termini.

Fare una raccolta differenziata, quando tutti intorno a te scaricano il loro pattume per strada, magari fuori casa tua, ti mette davanti a te stesso e alla fatidica domanda, quella che prima o poi ogni napoletano onesto si pone: ma chi mo fa fa’ ‘e vivere cà. Proprio come è accaduto sere fa, quando apostrofando un tizio che scaricava all’incrocio, giusto fuori casa mia, i suoi contenitori di polistirolo, cosa che faceva tranquillamente da svariate settimane, questi mi rispondeva: ma statte zitto e che me l’aggia tenè inta ‘a casa mia. Più edulcorata ma altrettanto triste la risposta di vigili e polizia interpellati sul da farsi: “ma se dovessimo rispondere a tutte le chiamate di questo tipo non la finiremmo più”. La loro aria di sufficienza s’è però smorzata allorquando gli ho fatto notare ribattendo con un acido rigurgito d’orgoglio: “Ah! Si, vedo che ormai in questo paese più il reato è commesso più questo resta impunito!” E in cuor mio sapevo che di denunce ne avevano ricevute ben poche.

Tutto ciò potrà sembrarvi scontatamente ingenuo, o tutt’al più una lotta contro i proverbiali alibi dei mulini a vento, però c’è gente che c’ha vinto le elezioni con la chimera della Campania ripulita, che ha rafforzato la sua posizione nei sondaggi con ipotetiche pene più aspre e severe per chi insudicia la nostra terra, e così via.

Ovunque s’è istaurato il concetto o meglio la leggenda metropolitana della Napoli ripulita dall’attuale governo, dappertutto, all’estero pure! Là dove si decantava scandalizzati l’immondizia partenopea, ora lo si fa ottimisticamente esaltando l’atto di forza del governo contro i sudici lazzari napoletani che godevano nel rivoltarsi nella loro stessa melma.

E’ talmente istaurato questo concetto che gli stessi napoletani ci credono.

La metafora del re nudo mi perseguita, nessuno lo vede, nessuno vuol vederlo. Cosa si riesce a fare per qualche favore in più, come si può scendere così in basso senza accorgersi del male che si fa a se stessi, o che si da in eredità ai propri figli. Ma chiedo allora a costoro, da dove spunta tutta sta monnezza, dov’è la raccolta differenziata e il termovalorizzatore sta funzionando? E più nello specifico l’isola ecologica di Ercolano e le sue guardie eco-zoofile esistono davvero o sono fandonie pre-elettorali. Ma sono io che mi scandalizzo facilmente o ci si sta abituando oltre che al fetore della spazzatura anche all’assurdo. Credetemi c’è da impazzire!

2 commenti:

  1. Quel cartello ha un sapore amaro,dovrebbe essere chiaro a tutti che è vietato scaricare illegalmente i rifiuti,ma sappiamo bene che non è così.La situazione a Ercolano, soprattutto in periferia non mi sembra migliorata rispetto allo scorso anno.Il nostro Comune,è una delle poche oasi risparmiate dai rifiuti.La prossima volta che vedi qualcuno scaricare rifiuti,scatta una foto di nascosto e pubblicala qui,servirà da monito.

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  2. Penso che seguirò il consiglio, devo solo provvedere ad una buona macchina fotografica, magari con un buon teleobiettivo.
    Grazie per il commento.
    A presto, magari per cose più amene.

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