domenica 10 maggio 2009

Digitalis



Il termine digitalis deriva dal latino ed è relativo alle dita, alla loro forma, al loro uso.
L'uso delle dita di un famoso chirurgo che salvava la vita ai bambini e, ironia della sorte, il veleno di una pianta che assomiglia a quelle dita ne ha stroncato la vita. Accusato del più grave dei crimini, non ha retto al sommo e insostenibile contrappasso.
Molto più metaforicamente il veleno della scrofulacea purpurea mi avvicina ad un altro gioco di dita e di parole, quello tra la pianta e lo schermo, o meglio, il messaggio digitale che lo attiverà, ovvero il veleno che ammazzerà il nostro senso critico.

Non sono un amante della televisione e non ne faccio uso frequente. Riesco a viverne senza, anzi quando i miei figli me lo permettono, amo sentire il silenzio che cala e ci avvolge teneramente. E’ bello sentire il respiro di chi ti sta vicino, il vento che si insinua tra le inferriate, lo scricchiolio dei mobili che progressivamente si scaldano all’avanzar della primavera.
Amo molto la radio, sarà perché amo ancora fantasticare e soprattutto immaginare le cose, ma allo stesso tempo non sono fondamentalmente contro alcuna forma di tecnologia. Quindi, entro certi limiti, ben venga anche la televisione.
Il problema che vorrei sottoporre alla vostra attenzione, più che pratico è di principio, l’incalzare dei termini di scadenza per l’adeguamento al digitale terrestre ( per il quale, la mia regione d’appartenenza, contrariamente ad altre questioni, a mostrato notevole solerzia nell’attuazione) mi spinge al pormi delle domande.
Per tutti coloro che non si son ancora adeguati alla nuova tecnologia è destinato un periodo di oscurazione, tanto lungo quanto lo sarà la pazienza del nucleo familiare, o ci saranno delle scappatoie? Sia ben chiaro non ne faccio un problema economico, tra l’altro i prezzi dei decoder sembrano abbastanza abbordabili, ma di principio. Infatti, io che posseggo, da quando mi son sposato, circa sedici anni fa, sempre lo stesso televisore, pago per questo servizio circa 110,00 € di canone annuo, cos’accadrebbe se mi ostinassi a non omologarmi a tale scelta “epocale”? E sarei ancora vincolato al pagamento dell’iniqua tassa qualora non fossi più raggiunto dal segnale analogico?
Credo che al di là delle mode e delle necessità, ognuno di noi debba esser libero di scegliere, anche drasticamente, come il non voler veder più la televisione. Non vorrei però che si sia obbligati a farlo solo perché il canone risulterà essere l’ennesima tassa di possesso per un bene che viene talvolta ancora considerato voluttuario, dimentichi che l’informazione è un diritto costituzionale.

Lettera inviata a radio3scienza@rai.it in occasione del programma dedicato al digitale terrestre:
Buon giorno,
ho la stessa televisione da sedici anni (da quando mi son sposato), non mi sono mai adeguato ad alcun tipo di digitale terrestre o ad altro tipo di ricezione alternativo alla vecchia antenna. E tutt’ora non ne sento ancora la necessità! Mi pongo solo una domanda, cosa accadrebbe se decidessi di non comprare un decoder, sarei oscurato? E sarebbe lecito quindi non pagare più il canone RAI in tal caso? Ed infine, non sarebbe opportuno, vista la perentorietà del termine, facilitare con qualche incentivo chi non sente francamente la necessità della svolta digitale? Sia ben chiaro, il mio è discorso puramente di principio e se mi pongo il problema è perché ho una famiglia che pur con moderazione segue i programmi televisivi e in particolar modo quelli RAI.

Io, dal mio canto, campo tranquillamente a suon di radio. Grazie.

Ciro


Lettera inviata alla RAI settore canone:
Spett.le RAI,
ho saputo che la mia regione di residenza, la Campania, dal dicembre 2009 irradierà le trasmissioni televisive solo con il messaggio digitale.
Devo dire che a tal riguardo avrei alcune perplessità da porgerVi.
La prima è la seguente: il sottoscritto non ha acquistato nessun tipo di decoder digitale poiché non ne ha mai sentito e non ne sente attualmente alcuna necessità, essendo alquanto soddisfatto delle attuali trasmissioni in analogico. Mi si dice che dal prossimo dicembre il mio televisore sarà oscurato se non mi adeguerò al digitale terrestre. Ma allora per cosa pagherò il canone RAI?
La seconda perplessità è questa: ho sempre saputo che la costituzione italiana sancisce il diritto all'informazione e su questa linea tutela la libertà personale di poter scegliere quale strumento sia il più opportuno alla propria crescita civica e intellettuale. Allora Vi chiedo com’è possibile, pur pagando da sempre un canone (poi cortesemente mi spiegherete se trattasi di abbonamento o tassa di possesso!), rischiare di non usufruire più del sevizio televisivo? Mi si obbligherà a “scegliere” tra il digitale e il nulla!?
So che esistono agevolazioni per chi decidesse di adeguarsi, salomonicamente, alla svolta digitale, ma vorrei chiarire che trattasi di questione di principio e non economica. In tal caso e comunque la mia regione non ha corrisposto alla solerzia dell’attivazione quella degli incentivi.
Credo che la libertà di scelta sia fondamentale in una democrazia e porre davanti all’obbligo dell’acquisto di un decoder, per quanto economico possa essere, non mi sembra assolutamente nè giusto nè democratico, soprattutto se mi si vincolerà ancora a pagare il canone RAI.
Fiducioso di una Vostra cortese risposta, distinti saluti.
Ciro


Fredda risposta della RAI

Gentile Signore,
in seguito alla Sua comunicazione del 10/5/2009, La informiamo che l'obbligo al pagamento del canone di abbonamento alla televisione, secondo quanto disposto dall'art. 1 del R.D.L. del 21/02/1938 n. 246, sorge a seguito della detenzione di uno o piu' apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive indipendentemente dalla qualita' o dalla quantita' del relativo utilizzo (Sentenza costituzionale 12/5/1988 n. 535 - Sentenza cassazione 3/8/1993 n. 8549).

La informiamo inoltre che il passaggio alla tecnologia digitale terrestre e' stato deciso dalla Comunita' Europea che obbliga quindi anche l'Italia a spegnere l'attuale segnale analogico entro il 2012.
Il Ministero dello Sviluppo Economico - Dipartimento Comunicazioni ha fissato i tempi del passaggio per le varie regioni italiane. Tutte le emittenti, compresa la Rai, devono rispettare queste scadenze.

La invitiamo, per avere ulteriori informazioni relative al digitale terrestre, a visitare i seguenti siti internet:

- http://decoder.comunicazioni.it
- http://www.dgtvi.it/

Disponibili per ulteriori informazioni da richiedere al seguente indirizzo http://www.abbonamenti.rai.it/Ordinari/Scriveteci.aspx , porgiamo cordiali saluti.

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1 commento:

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