martedì 16 giugno 2009

SOLSTIZIO


Alla fine sembra giunta, anche se stanotte s’è annunciata con un forte temporale, ma uno di quelli tosti, con fulmini di tutto rispetto che rischiaravano a giorno l’arsura serale. Uno di quei temporali diversi, non come le grasse tempeste invernali, gravide d’umidità, ma di quelli che irrompono nella serata con tutta la loro devastante forza, nella secchezza polverosa delle strade o ancor meglio della campagna, dove, prima che diluvino e scavino laceranti canali nella polverosa terra, effondono una fragranza di terra bagnata, che per me non ha eguali tra i profumi della mia vita, perché è il preannuncio della libertà.

Stamattina però, l’impeto degli elementi c’ha regalato anche una splendida mattinata, che finalmente potremo definire estiva, perché l’astronomia ce lo permette, anche se per me, che la sentivo già nell’aria, l’estate, la vivevo da qualche giorno nei miei pensieri, me la chiamavo, l’attiravo a me come facevo da bambino, con la bicicletta pronta alla partenza, e i libri di scuola ormai accantonati.

Che ci volete fare, la mia professione d’insegnante m’ha permesso di passare dallo stato di studente a quello di professore, quasi simultaneamente. Ho così acquisito l’abitudine di contare le stagioni della nostra vita ad anni scolastici e non solari, ecco perché l’arrivo della bella stagione, ‘a stagione come si dice qui da noi, rappresenta per me la libertà di dedicarmi a tutto quel che mi piace, all’aria aperta, sfruttando la luce solare che, filtrata dalle foglie degli albicocchi e dei noccioli, crea giochi di luce che farebbero invidia alle foreste più blasonate.
Mi piace viaggiare ma quello che ho conosciuto qui, per la prima volta, da quando, con i miei sensi, ho imparato ad inoltrarmi nei misteri del mondo, non ha nulla di equiparabile alle sensazioni che ho provato altrove, perché è qualcosa che ho dentro, visceralmente radicata nell’intimità dei miei pensieri.
Saranno come quelle sensazioni che provi nei tuoi primi anni di vita che ti si imprimono definitivamente dentro, che ti spingono a cercarle per sempre, nella musica, nel viaggio, nell’inebriante fragranza della donna. Mai come ora me ne sento più vicino come in questo periodo dell’anno.

Oggi è estate e io mi sento vivo e libero.

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