giovedì 26 marzo 2009

ce n'est qu’ un debut (continuons le combat)




Ribadisco l’inutilità dei “termovalorizzatori”, soprattutto se non immessi in quell’agognato circolo virtuoso della differenziata e dell’abbattimento degli imballaggi. Aggiungo che questi (infatti sembra che ce ne saranno altri quattro), oltre alle temibilissime polveri sottili, produrranno altrettante pericolose ceneri da combustione e che nessuno ancora ci ha spiegato dove esse saranno smaltite. E’ probabile che le sempiterne discariche fungeranno anche stavolta da tappeto all’umana ipocrisia.
Temo che la crisi dei rifiuti sia servita e serva ancora a quei gruppi di potere che hanno guadagnato e continueranno ancora a farlo sui rifiuti campani.
Oggi come prima, i rifiuti, anche con la costruzione di altri inceneritori, continueranno a scendere verso sud, e, oltre ovviamente i nostri, che purtroppo non mancheranno, rimpingueranno le tasche di Impregilo e soci e il nostro panorama esistenziale.
L’unica grande differenza non sarà la scomparsa dei rifiuti per le strade o nelle discariche, ma la definitiva sanzione della Campania quale pattumiera d’Italia. Mentre prima si sversava illegalmente ora lo si fa secondo legge e con la scorta armata dell’esercito, mentre prima a depositare i rifiuti in un parco nazionale era illegale ora lo faranno i sindaci, il tutto purché non li si veda per strada, e anche su questo avrei molto da recriminare.
Molti dei comuni del vesuviano continuano infatti ad avere la spazzatura per strada, attuano una raccolta differenziata enigmatica e discontinua, molti di questi rifiuti andranno in maniera indifferenziata nei termovalorizzatori, perché così è stato deciso dall’ultimo colpo di coda del governo Prodi.
Così sarà, perché così è stato deciso, perché così deve essere.
Mai ci si è posta la domanda sul perché tutto ciò accada, perché chi si ribella a questo stato di cose deve essere bollato come rissoso e mafioso mentre altrove è considerato uno che combatte per la sua terra? Qua più che per una patria matrigna e dimenticata si lotta per la propria sopravvivenza, per non subire l’estremo affronto di strazianti e spesso incurabili malattie. Il polverone sollevato e la farsa sulla risoluzione del problema rifiuti, ha inculcato all’Italia intera e ancor peggio agli stessi napoletani l’idea di un problema risolto e le nostre colpe lavate dall’intervento dell’uomo forte, ma quanto ci costerà tutto ciò, e quanto costerà all’Italia. Alle porte dell’apatia mediatica incombono le centrali nucleari e le loro scorie. Napoli e i suoi rifiuti non sono stati che l’inizio della colonizzazione delle nostre coscienze.

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