Io
sono antifascista e lo sono nella misura in cui i diritti di tutti sono anche i
miei.
Sono antifascista
perché, come dicevano gli antichi, combatterò per la libertà di tutti, anche
dei miei avversari e col rischio che sia loro che i miei compagni non capiscano
o non vogliano capire questo gesto.
Sono antifascista
perché ho capito dall’esempio di chi mi ha preceduto lottando per la libertà, che
non puoi schiacciare l’avversario ma devi condurlo a te, e non per convincerlo,
ma per ascoltarlo poiché, il tuo, non è un pensiero assoluto. La violenza non
fa altro che generare altra violenza.
Sono antifascista
perché non posso combattere chi mi avversa diventando come lui, e sono
antifascista perché chi mi sta di fronte mi è uguale e questo a prescindere il
colore della pelle, del partito o della religione.
Sono antifascista
perché non seguo una bandiera ma un principio di libertà ed autodeterminazione.
Sono antifascista perché
non grido per un’idea come per una squadra di calcio e a maggior ragione non
ucciderò per essa e per nessun altro principio, ma urlerò di sicuro per ogni
oppressione e ogni coercizione che mi troverò davanti.
Sono antifascista, e
scusate il pregiudizio, perché non seguo una moda ma un ideale e quest’ideale
non cambia con l’età ma si accresce con essa.
Sono antifascista
perché ho buona memoria e ho letto molti libri, quali memorie altrui e non
dogmi da diffondere e dietro cui schierarmi; ma non ho letto solo i testi che
mi piacevano, e così ho fatto anche con i giornali e così ho fatto ancora
ascoltando chi la pensava diversamente da me e senza l’obbligo, né morale e né
personale, di convincerlo ma con quello categorico di capire.
Sono antifascista per
la memoria di cui sopra che mi è stata trasmessa da chi, dopo massacri e
deportazioni, ha permesso a tutti di poter parlare ed esprimere con ogni mezzo
lecito la sua opinione, anche chi lo ha massacrato e deportato.
Sono antifascista
perché non nascondo i miei dubbi dietro finte verità ma li affronto a mente
aperta e senza il timore di sembrare debole e con la convinzione della
sincerità. Perché la mia forza è anche nel dubbio.
Sono antifascista
perché ho capito che non sarà il colore del partito o della bandiera a rendermi
tale ma la coerenza delle mie azioni.
Sono antifascista
perché lo ero da ragazzo quando gli altri seguivano acriticamente la Pantera,
così come oggi inseguono un’altra chimera e al contempo le mie azioni di oggi
conservano la stessa forza di ieri perché convinte e non indotte.
Sono antifascista
perché da adulto mi sento più rivoluzionario di quei giovani che non sognano
oggi come non sognavano ieri e che temo non sogneranno nemmeno domani, quelli
che non osano essere diversi dai loro padri ma che non sanno neanche apprendere
dai loro errori.
Sono antifascista
perché non ho bisogno di dar fuoco ai cassonetti e lanciare sampietrini per
sentirmi vivo ma di lottare per un’ideale costruttivo.
Sono antifascista
perché non conservo rancore, perché riesco ad affrontare la vita col sorriso
sulle labbra e senza il bisogno di dare la colpa ad altri se la vita mi oppone
resistenza, perché quella resistenza stessa è vita.
Sono antifascista
perché non ragiono con altri organi se non col cervello e non entro nei letti
altrui, perché valuto le persone per le loro azioni e non per chi le accompagna
nella vita o nel talamo.
Sono antifascista
perché nelle forze dell’ordine non le devo vedere per forza un nemico ma anche
un alleato e non identificare il male in base all’ideologia ma in base al
contesto. Soprattutto non lancio sassi per sentirmi più uomo ma affronto a
testa alta la vita e quello che questa mi presenta, senza casco, senza
passamontagna solo con il mio sguardo di uomo libero.
Sono antifascista perché
amo e non odio, sono antifascista perché credo nell’uomo,
Sono antifascista
perché lo dico!
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