IL PUNTERUOLO E L'AMIANTO LE DUE FACCE DI UNA STESSA MEDAGLIA
L'eternit
e il punteruolo rosso, cos'hanno in comune questi due elementi?
Apparentemente niente ma se andiamo più a fondo vedremo che qualcosa
in comune ce l'hanno ed è l'ipocrita comportamento che lo stato ha
nei confronti dei due fenomeni. Il
punteruolo rosso, più propriamente il Rhynchophorus ferrugineus, è
un coleottero la cui larva si nutre del legno delle palme, la sua
azione porta brevemente alla morte di quelle piante. Colpisce in
particolar modo le specie di Phoenix Canariensis ma sembra che si
stia evolvendo per colpire anche altre specie di palme. Per debellare
questa calamità, che sta decimando i palmizi e modificando
radicalmente il nostro panorama, ci sarebbe una profilassi molto cara
e totalmente a spese del cittadino così come le spese relative alla
rimozione delle palme malate in maniera irrimediabile o morte. Il non
intervento è considerato illegale ed esistono sanzioni in tal senso.
Infatti, la mancata esecuzione delle misure fitosanitarie, ai sensi
dell’art. 54, comma 23, del DLgs n. 214 del 19 agosto 2005,
comporta una sanzione amministrativa col pagamento di una somma che
va da 500 a 3.000 euro. Una palma ammalata deve essere rimossa
immediatamente, e bruciata presso le discariche attrezzate con un
bruciatore adatto allo scopo (ce ne saranno qui da noi?).
Quest'operazione costa da 700 a 1000 euro per palma. Altri 1000 vanno
aggiunti con l'eventuale rimozione della radice, se si vuole
rimpiazzare la palma rimossa con una di medie proporzioni che avrà
un costo tra i 2/3000 euro. Davanti a questo scenario il malcapitato
possessore di palme troverà altri metodi per disfarsi dell'albero in
questione. Infatti è d'uso il fai da te, nel senso che il
proprietario di un albero malato lo taglia o lo fa tagliare e lo
smaltisce alla meno peggio, dove gli capita, e col risultato della
diffusione del parassita, magari in luoghi o su piante dove
difficilmente sarebbe potuto arrivare, perché è ovvio che tale
disfacimento non sarà fatto in ottemperanza di nessuna norma
precauzionale e soprattutto sarà fatto in fretta e furia, per non
dare nell'occhio. Tutto questo quando non si decide, in via
precauzionale, di abbattere anche le piante sane, per evitare
problemi. Il risultato è quello della progressiva scomparsa di
quelle essenze vegetali dal nostro ecosistema, alcune delle quali
autoctone e da sempre parte del territorio, creando così problemi
non solo di natura estetica ma anche di tipo naturalistico, venendo a
mancare in tal modo l'habitat di specie animali che vivono in virtù
delle palme. L'eternit, questo materiale, una volta era usato in
tutte le salse, dalla tettoia alla canna fumaria, dalla cisterna per
l'acqua allo scolo delle acque pluviali, dalle pasticche dei freni
alle guarnizioni idrauliche ed è praticamente eterno, nel senso che
anche se sbriciolato o ridotto nelle sue parti rimane nell'ambiente
con grande pericolo per la salute umana. Il pericolo è legato al
distacco delle microfibrille di amianto che se inalate, anche in
piccola quantità e in maniera occasionale, scatenano malattie
terribili come il mesotelioma pleurico. Anche l'eternit è presente
in tutte le nostre case e anche in questo caso per disfarsene, il
privato cittadino, deve sborsare cifre esorbitanti, si parla infatti
di 1000 euro per metro lineare. Anche in questo caso ci si affida al
suddetto fai-da-te. Ovviamente, da questa opzione, la più diffusa,
ne scaturisce un grave pericolo sanitario, innanzitutto per chi
asporta la struttura in amianto e che quasi sempre non rispetta le
norme precauzionali basilari, inoltre diffonderà nell'ambiente il
pericoloso materiale e le sue letali scorie. Il legale
smaltimento lascia di per sé perplessi, infatti, la struttura viene
prima irrorata di un liquido coibentante e poi, smontata o comunque
ridotta di dimensioni, viene avvolta in teli di plastica per esser
poi sotterrata in speciali discariche; gli operatori saranno muniti
di mascherine e abbigliamento adatto e dovranno usare tutte quelle
precauzioni tali da non diffondere il residuo del pericoloso
materiale. È evidente che il sistema legale poco si discosta da
quello abusivo, soprattutto se nel processo di smaltimento si
riscontrano falle per la sicurezza, cosa molto frequente in questo
paese di fatalisti e superuomini. La soluzione a questi due mali
moderni del nostro territorio potrebbe essere senz'altro quella
dell'intervento pubblico, non diciamo, perché non lo speriamo, che
lo stato intervenga direttamente, visto lo scarso interesse e le
scarse risorse economiche ma, per lo meno, sarebbe opportuno, visto
lo stato delle cose e un rischio anche economico connesso a questi
nuovi flagelli, una partecipazione alle spese. Una sorta di incentivo
ad affrontare i costi, sia per la profilassi, sia per l'abbattimento
delle palme malate, e allo stesso modo, interventi a sostegno di
quelle famiglie che vogliono cautelare la salute domestica senza
pregiudicare quella pubblica, permettendogli di togliere dalle loro
abitazioni il pericoloso eternit e smaltendolo legalmente in apposite
discariche. Tutto questo, non ci sarebbe neanche bisogno di dirlo,
riattiverebbe un circolo virtuoso, non solo ecologico ma anche
economico, permettendo alle ditte specializzate di lavorare di più e
di non farlo al ribasso e senza penalizzare la salute di cittadini e
lavoratori. Purtroppo, su gran parte del nostro territorio,
soprattutto a sud del Garigliano, si fa finta di niente, le
amministrazioni chiudono entrambi gli occhi, favorendo le meno
costose e più comode pratiche illegali e lo stesso accade per gran
parte dei rifiuti, speciali e non speciali, presenti attorno a noi. È
senz'altro questo il modo più facile per chi non ha intenzione di
tutelare la cosa pubblica e soprattutto la salute pubblica, è facile
ottenere il tacito accordo con un'immatura cittadinanza ma le
amministrazioni locali devono essere all'altezza del loro compito,
dando indicazioni utili e venendo incontro alla popolazione,
altrimenti si potrebbe pensare che costoro possano essere quantomeno
incapaci di gestire la situazione. http://www.ilmediano.it/apz/vs_art.aspx?id=6091
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