martedì 7 agosto 2012

“- Mi corresse, a me, e il bello è che aveva pure ragione, un tram-vie-re. Senti gli ho detto, ma tu sai pure la rivoluzione francese? Un tramviere, avete capito? E chi te le dice ‘ste cose? Avvoca’: se la stava leggendo. Due o tre pagine ogni sera, due o tre pagine prima di coricarsi. La rivoluzione francese, un tramviere. Con tanti giornali a fumetti che ci stanno, mentre noi la sera ce ne veniamo al Circolo a fare un ramino, quelli che fanno? Si leggono la rivoluzione francese. Avvoca’, va a ruba, questi di vogliono imparare come-si-fa, perciò se la leggono, la vogliono fare pure loro la rivoluzione, tale e quale, e se il re non se ne andava pei fatti suoi, pure a lui appendevano al gancio come a quell’altro, poi mi direte se avevo ragione.
Guarda preoccupato il mare o il futuro, tamburella con le dita il bracciolo della sedia a sdraio.”
[…]



“Facondi e iracondi, già arringati dal Duce, preferiscono ancora e sempre i gigioni e la genia dei geni. Il Lussurioso Immaginifico li fe’ sognare d’Oltremare, crispini e libici inneggiarono alla guerra lirica, e poi fascisti a quella lampo. Nello scatolone di sabbia cacammo sangue due volte e nella neve più volte lo sputammo, sempre in onore dei probiviri ossessionati dalla tranquillità della rendita. Moderatori di ideologie, galantuomini, degne persone e belle figure: riserva di saggezza. Da qui comincia lo sfasciume. Dunque sai chi sono, e dunque non è proprio il caso…”

[…]

“Evitato, e invece i miei occhi fissi negli occhi dello zio – accettando l’impossibilità della mente razionale di uscire dal labirinto meridionale, e perciò costretto ad inventare le Sabbie Mobili la Foresta Vergine ed altri miti che aiutano a capire senza vincere …”

Raffaele La Capria - Ferito a morte (Foto: fonte internet)

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