Ercolano,Via Benedetto Cozzolino, 06/01/2009 ore 11.00 c.ca
Recandomi quotidianamente a Torre del Greco per lavoro sono costretto a utilizzare la mitica via Benedetto Cozzolino, la quale attraversando il comune di Ercolano è più che una strada un colabrodo!
Ma il punto non è questo, infatti, anche quando il sindaco del comune vesuviano Daniele annunciava una differenziata al 50%, i cumuli di immondizia incorniciavano eloquentemente la suddetta strada e a tutt’oggi la storia non è cambiata per nulla. Purtroppo non solo Ercolano è vittima di questo luogo comune della spazzatura sparita.
La cosa che più mi colpisce è però la raccolta stessa, che è attuata in maniera alquanto singolare. Ad esempio nel mio comune di residenza, San Sebastiano al Vesuvio, nel solo sacchetto del “multimateriale” vi si raccolgono: lattine, buste di plastica; carta; cartone; bottiglie di plastica; tetrapak; bombolette spray; tappi a corona; giornali ed quant’altro. Ora, fermo restando che esiste anche una cospicua busta di “secco indifferenziato” piena di un universo d’eterogeneità, con materiali quali polistirolo, stracci, lampadine etc., mi chiedo dove sia la reale differenziazione del rifiuto domestico?
Basti pensare che solo la plastica delle bottiglie per bevande, i famosi PET e PVC, segue due percorsi di rigenerazione diversi, e che dire poi del tetrapak o dell’alluminio e tutti gli altri?
A San Sebastiano, piccolo comune del vesuviano, dove la crisi dell’anno scorso è stata meno evidente, se non nelle tasche dei contribuenti, con il 30% in più di rincaro sulla tassa della N.U., le strade son pulite ma è anche vero che la spazzatura, oramai, qui come altrove, incominciamo a tenercela, volenti o nolenti, in casa! L’uovo di colombo sta nel fatto che nell’attesa del turno di raccolta, invece che per strada, i colorati sacchetti dimorano fuori ai nostri balconi.
Negli altri comuni che attuano la raccolta le cose non sono poi così diverse anzi c’è da notare una certa disparità di vedute su quale sacchetto da utilizzare per i differenti materiali.
Se a qualcuno interessasse, la mia personale opinione è che in realtà la raccolta sia solo un proforma per evitare commissariamenti o multe, imposta dall’alto e non sentita, innanzitutto dalle amministrazioni che probabilmente hanno altri interessi a cui far capo, e poi dagli stessi cittadini, che a onor del vero, quando vedono ammucchiare indistintamente i rifiuti, da loro con cura selezionati, avrebbero ben ragione di stufarsi.
Questo l’ho constatato personalmente, oggi come in passato, a San Sebastiano, quando ci si vantava, già nel 2001 e prima ancora, di attuare tra i primi nel vesuviano la raccolta differenziata, che però finiva tutta, vetro a parte, tutta nello stesso camion.
Credo inoltre che non sia stata abbandonata la logica della discarica e probabilmente buona parte dei nostri rifiuti è lì che va a finire, nelle aree protette come altrove. Il polverone sfruttato ad arte dell’immondizia campana a giovato chi ha vinto le elezioni nazionali e che probabilmente favorirà chi costruirà i cinque termovalorizzatori campani, che si tenga ben presente avranno un residuo di scorie di combustione da smaltire comunque in discarica.
Si sa che la gente non vuole la spazzatura per strada e spesso le mani non se le vuole neanche sporcare, ma è anche vero che il bizantino risultato di questa storia è che la spazzatura stavolta ce l’abbiamo dentro e fuori e non possiamo neanche lamentarci.
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