mercoledì 21 maggio 2025

Le morti grigie

 


A volte ho l’impressione che anche sui morti si faccia speculazione, pare ci siano i morti di serie A e morti di serie B.

Aggiungo che esistono anche lavoratori di serie A e quelli di serie B. La notizia è quella della morte di una maestra in un incidente stradale mentre era in gita con la scolaresca che le era stata assegnata. Il cordoglio è unanime, certo, ma lo è per il fatto tragico in sé, per la presenza dei bambini e per il ricordo che va ad eventi passati ben più gravi di questo, come ad esempio a quello della galleria del Melarancio, ma non al sacrificio di quell’insegnate in quanto tale. Nessuno, al netto dei ringraziamenti a Forze dell’ordine e Vigili del fuoco, ha infatti giudicato quella maestra come una vittima sul lavoro, lei non rientra nella retorica dei sindacati, lei non rientra nella pietas di stato.

In effetti molti considerano il lavoro degli insegnanti come un lavoro privilegiato ma lo è solo per la materia che trattiamo, e il privilegio diventa subito responsabilità, e parliamo ovviamente dei bambini e dei ragazzi che ci vengono affidati, responsabilità legata, non solo alla loro crescita culturale e morale, ma anche alla loro incolumità psico-fisica.

Innanzitutto vorrei sottolineare che quei docenti che accompagnano gli studenti in gita, come ancora la si chiama, ricoprono un incarico assai oneroso nelle visite guidate, nei viaggi d’istruzione, nelle trasferte Erasmus e quelle per i PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l'Orientamento), lo fanno gratis! Il che significa che tali lavoratori sono costretti, da una sorta di pressione sociale, a lavorare 24 ore su 24, a volte anche per più giorni, se non settimane, senza percepire straordinari e a volte rimettendoci anche i propri soldi e con una responsabilità immane, anche perché, oltre ai rischi comuni che un viaggio può avere, gli studenti più grandi vedono la gita come una zona franca nella quale l’eccesso la fa da padrone. Ebbene, nell’Italia delle commemorazioni e dei 3 morti al giorno sul lavoro, maestri e professori non hanno spazio, perché luogo comune vuole che loro siano dei privilegiati.

Lo sono perché sono quelli delle 18 ore settimanali, dei tre mesi di vacanze all’anno, dei fannulloni e del doppio lavoro. Pare che questo stereotipo, che potrebbe valere anche per altre categorie, valga anche per i sindacati, i quali, soprattutto nel mondo della scuola, badano più a far carriera, mirando alla dirigenza scolastica (che implica anche questa esperienza nel proprio curriculum), che a tutelare i lavoratori del loro comparto. In effetti non è che durante gli scioperi, gli insegnanti facciano sentire la loro voce ma mi chiedo il perché, in un mondo tanto attento a tutto e a tutti, si segua ancora il senso comune più che il buon senso e si dimentichi una fascia importante di lavoratori italiani che, se non soggetti ad orari da metalmeccanici hanno stipendi simili se non più bassi. Hanno sì la sosta lunga durante la pausa estiva ma questa è soggetta ad una regolamentazione che varia da regione a regione e da ordine e grado, nel senso che se i docenti della primaria sono liberi da impegni da luglio, quelli delle superiori, tra esami, corsi ed esami di recupero, lo sono, quanto meno, dal 19 luglio in poi, a seconda se gli esami di recupero del debito formativo si facciano a luglio o a fine agosto.

Rispetto ai colleghi europei va inoltre sottolineato che, sebbene qui si facciano pause estive più corte, almeno per gli studenti, all’estero si fanno lunghi periodi di festività durante l’anno scolastico, come la settimana bianca a febbraio e la Pentecoste a giugno, ovviamente con Natale e Pasqua, per quel che concerne ad esempio la Francia. Inoltre l’ora scolastica, che da noi è statutariamente di 60 minuti, altrove va dai 40 minuti ai 55 (con una prevalenza di 45 minuti nella maggior parte dei paesi) [1] e se è la somma che fa il totale, i numeri non tornano se si considerano più i luoghi comuni che la realtà dei fatti e se questi prevalgono su di una categoria, prima o poi varranno anche per un’altra mentre i lavoratori si azzanneranno gli uni con gli altri in un’assurda guerra tra poveri.

[1] https://www.orizzontescuola.it/tempo-scuola-durata-media-ue-185-giorni/#:~:text=Nella%20maggiornaza%20dei%20casi%2C%20una,i%2040%20e%20i%2055%20minuti.

             

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