mercoledì 2 febbraio 2011



Ode a San Ciairo da San Sebastiano
Protettore del precariato sconfortato


S. Ciairo benedetto c’ogni mane caschi dal letto
Pel l’incarico desiato t’alzavi mesto e sconsolato
Or ben che al fin giungesti di pene tue e de’ patimenti
invano un dì ignoravi che li denti stringer ancor dovevi
Gaio ritenevi di viver giulivo
e di terminar ‘l precariato ancora vivo
Ma al varcar ‘l traguardo stanco e ansimante
mica pensavi d’arrivarci pur’ in mutande!
Or che le terga tue rimiri lieto
un pensier mesto ti rende ancor inquieto
Diec’anni e più ormai son passati tra Gelmini e Moratti, Berlinguer e Fioroni
ormai tutti c’han saturato l’opinioni
La carriera, lo stipendio, il TFR, la pensione!
E ora che la strada è tant’erta come la percorsa via
Chi c**** m’ha fatto fa o Maronna mia!

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