domenica 23 marzo 2025

Per Angelo Prisco



Perché mi trovo a parlare ancora di Angelo Prisco, e perché farlo a distanza di trent’anni? Non di certo per la cifra tonda del triste anniversario ma per rimarcare che non esistono solo le vittime innocenti della mafia propriamente detta, della camorra, della ‘ndrangheta, e di tutte le altre declinazioni di questo cancro, ma esistono anche altre vittime innocenti delle mafie e, se parlo al plurale è perché il pensiero mafioso, la cultura mafiosa e l’azione mafiosa non appartengono purtroppo a un processo che caratterizza la sola delinquenza organizzata; la mafiosità, in cui le mafie hanno origine, è infatti un qualcosa che esiste tra di noi e che riscontriamo ogni giorno davanti ad ogni piccolo e grande sopruso, e soprattutto quando voltiamo la faccia dall’altra parte. Ecco, quello che voglio sottolineare, dopo trent’anni dal tragico omicidio di un giovane di ventisette anni, a carico di due bracconieri, è perché, nel caso di Angelo Prisco, si è voltata la faccia, dopo la prima emozione del momento, si è detto di tutto su di lui, è stata infangata la sua reputazione immacolata di ragazzo di chiesa e di maresciallo della Guardia di Finanza, tutto pur di non ammettere la mafiosità di quell’atto. Questa logica è diffusa e presente nella nostra cultura, agisce sempre mediante tali meccanismi, uccidendo le persone nel corpo e nel loro ricordo, ed ecco perché dobbiamo invece ricordare, tutti, nessuno escluso. La mafia e la mafiosità sono un fardello che ci tiene in un limbo, in una situazione di arretratezza culturale e che frena ogni nostro intento di normalità. Quando parlo del sacrificio di Angelo prisco, primo difensore della natura vesuviana e prima vittima all’interno di un Parco Nazionale del Vesuvio appena nato, molti mi obiettano che per loro sia impossibile che si possa morire per la contestazione di un reato di caccia di frodo, doveva esserci sotto qualcos’altro; io rispondo a questo complottismo che in un paese dove si muore ancora per un paio di scarpe sporche, allora si può morire anche per qualcosa di più elevato, se a dominare su tutto ciò, c’è la prepotenza delle mafie.

Per non dimenticare:

da fairbanks-142.blogspot.come

da il mediano.it

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da www.vesuvionews.it

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da www.vesuvionews.it

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