domenica 5 aprile 2009
Dov’è stoccata la vergogna!
Ispirato da simili iniziative, ho messo in pratica un intento meditato da tempo. Più che le parole, spesso sono le immagini a colpire l’immaginario collettivo e quindi armato di macchina fotografica mi sono avviato verso il Vesuvio.
Meravigliato dalle tante chiacchiere e dall’assenza di foto delle discariche vesuviane ho deciso di far qualcosa nel mio piccolo, e fattomi anima e coraggio, complice la partita del Napoli, mi sono intrufolato nella famigerata discarica Ammendola-Formisano.
Avevo più volte denunciato il cosiddetto sito di stoccaggio, che ora come ora sembra fermo, almeno per quel che concerne l’afflusso dei rifiuti “legali” provenienti da Ercolano. Va sottolineato però, che oltre alla storica presenza nel sito (in area protetta) delle tracce di precedenti iniziative, permane lo scarico abusivo. Infatti, complice anche il cattivo esempio dell’amministrazione ercolanese e i controlli inesistenti, e come le foto dimostreranno, vi si continua a scaricare di tutto, da grosse quantità di vetro all’amianto, dagli stracci e i materassi (si spera!) bruciati a materiale di risulta edilizio.
Inutile sottolineare che tanto sfacelo, inammissibile ovunque, è rilevabile, con buona pace del presidente del Parco Ugo Leone, in pieno Parco Nazionale. S’è fatto un bel parlare durante le fasi dell’emergenza di controlli, con multe e pesanti sanzioni verso i trasgressori, di esercito per far rispettare la legalità, guardie eco-zoofile, etc. ma nessuno sembra mai essersi accorto che dal sollevarsi del polverone a tutt’oggi nulla è cambiato, così, oggi come vent’anni fa, chi ha un rifiuto ingombrante a portata di mano lo getta dove vuole, stavolta col beneplacito dello stato.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Lo scempio, da te ampiamente documentato, non si differenzia parecchio da ciò che puntualmente vedo durante le mie immersioni settimanali poco oltre Castellammare di Stabia. Carcasse di lavatrici, batterie per auto, pneumatici, una carcassa d’auto (a 300 metri dalla riva, ma come caspita c’è arrivata?), arredano il fondale.
RispondiEliminaPoi, ci sono gli altri fenomeni, poco inquinanti, ma altrettanto discutibili:
pescatori di frodo, bella forza pescare con le bombole;
cercatori di datteri, in un’ora distruggono vari metri di scogliera;
cercatori di “tesori”.
Domenica scorsa, dopo alcune decine di discese (in apnea) stremato, riesco a risalire con il mio pescetto. Mi sento un po’ in colpa. Poco più avanti vedo l’arzillo 60 enne riporre nella sua auto fucile, pescato (tantissimo) e… bombole. Un po’ meno in colpa, torno a casa.
Tauzio
è 'o popule ch'è o bbo'... or not?
RispondiEliminaSaludos
Naino