La cintura di sicurezza della mia auto mi ha salvato la
vita, e non per casualità, perché la metto sempre e non mi sono mai vergognato
di farlo.
Chi non l’indossa non è solo un irresponsabile, per se e per
gli altri, ma è anche uno che presume di essere superiore agli altri.
Quest’atteggiamento è assai diffuso dalle nostre parti, in qualsiasi contesto,
anche tra i lavoratori, quelli che sostengono che si è sempre fatto così e che
senza le misure di sicurezza lavorano meglio e che quelli buoni non perdono tempo
dietro queste cose inutili e, nel frattempo, anche loro, sono vittime di un
sistema che loro stessi reiterano. Poi arrivano le attenuanti: il fastidio, la
dimenticanza, l’ignoranza, l’età, la patologia, l’altezza, il breve tratto di
strada da percorrere, le bufale che le cinture fanno più danni che altro o, un
colpevole e talvolta infastidito e stizzito silenzio.
I veri uomini e le vere donne fanno scelte serie e
consapevoli, anche quando questo significa andare contro un opprimente, esteso
e stupido senso comune, quello che non gli verrà mai incontro dopo un incidente.
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