La sottostante lettera l'ho inviata in data 21/10/2014 all'indirizzo e-mail primapagina@rai.it a commento di una sua risposta a un ascoltatore il giorno prima, l'argomento era quello di uno rogo di rifiuti in pieno centro di Napoli. Spero che ricordi la questione e mi perdoni questa insistenza ma non conoscendo l'esito della mia missiva e tenendoci a un suo commento ci riprovo in questo modo. Saluti
"Egregio Alessandro Giuli,
pur rispettando la sua passione per l'esercito, devo obiettare qualcosa a riguardo la sua soluzione militare per i problemi legati alla questione dei rifiuti a Napoli e dintorni.
Forse lei ha dimenticato che l'esercito, a Napoli, c'è stato e transita ancora nella sua angustiata provincia. In base al decreto Terra dei Fuochi, l'esercito, talvolta con qualche risultato, vigila quei luoghi tristemente conosciuti come zone di scarico e di bruciamento dei rifiuti.
Il numero esiguo di quei soldati rispetto alla gravità del problema ne ridurrà sicuramente l'incisività ma è anche vero che il problema in questione è legato, in questa sua fase attuale, non soltanto a ciò che la delinquenza organizzata ha fatto negli ultimi decenni ma anche alla forte presenza sul territorio di un'economia sommersa che, in un modo o nell'altro, deve smaltire una gran quantità di rifiuti e lo fa sicuramente in modo illegale e pericoloso per la salute di tutti.
Detto questo, le faccio un esempio pratico che ho personalmente vissuto da cittadino e da cronista locale.
Ad Ercolano, esiste una cava dismessa, con tanto di villa rustica romana e ridotta a un'immensa discarica colmata da anni ed anni di scarichi illegali. Ora la discarica è sotto sequestro per un paio di denunce alla Procura della Repubblica, una delle quali è anche mia, ma dov'è l'anomalia?
Lo strano di questa storia è che i camion che sono andati a sversare per anni in quella cava passavano davanti a un presidio fisso dell'Esercito Italiano, con tanto di Lince e mitragliatori pesanti. Il presidio è lì per salvaguardare l'incolumità di un testimone di giustizia, ma, come sono stati capaci di prendere il mio numero di targa allorquando gli ho chiesto (presentandomi come giornalista) se avevano visto i camion che passavano sotto il loro naso, avrebbero potuto fare lo stesso anche con quegli automezzi.
Concludo sostenendo che se non c'è la volontà politica nel voler risolvere il problema dei rifiuti a Napoli e provincia non ne usciremo mai fuori, con o senza esercito, con o senza la camorra.
Cordiali saluti"
pur rispettando la sua passione per l'esercito, devo obiettare qualcosa a riguardo la sua soluzione militare per i problemi legati alla questione dei rifiuti a Napoli e dintorni.
Forse lei ha dimenticato che l'esercito, a Napoli, c'è stato e transita ancora nella sua angustiata provincia. In base al decreto Terra dei Fuochi, l'esercito, talvolta con qualche risultato, vigila quei luoghi tristemente conosciuti come zone di scarico e di bruciamento dei rifiuti.
Il numero esiguo di quei soldati rispetto alla gravità del problema ne ridurrà sicuramente l'incisività ma è anche vero che il problema in questione è legato, in questa sua fase attuale, non soltanto a ciò che la delinquenza organizzata ha fatto negli ultimi decenni ma anche alla forte presenza sul territorio di un'economia sommersa che, in un modo o nell'altro, deve smaltire una gran quantità di rifiuti e lo fa sicuramente in modo illegale e pericoloso per la salute di tutti.
Detto questo, le faccio un esempio pratico che ho personalmente vissuto da cittadino e da cronista locale.
Ad Ercolano, esiste una cava dismessa, con tanto di villa rustica romana e ridotta a un'immensa discarica colmata da anni ed anni di scarichi illegali. Ora la discarica è sotto sequestro per un paio di denunce alla Procura della Repubblica, una delle quali è anche mia, ma dov'è l'anomalia?
Lo strano di questa storia è che i camion che sono andati a sversare per anni in quella cava passavano davanti a un presidio fisso dell'Esercito Italiano, con tanto di Lince e mitragliatori pesanti. Il presidio è lì per salvaguardare l'incolumità di un testimone di giustizia, ma, come sono stati capaci di prendere il mio numero di targa allorquando gli ho chiesto (presentandomi come giornalista) se avevano visto i camion che passavano sotto il loro naso, avrebbero potuto fare lo stesso anche con quegli automezzi.
Concludo sostenendo che se non c'è la volontà politica nel voler risolvere il problema dei rifiuti a Napoli e provincia non ne usciremo mai fuori, con o senza esercito, con o senza la camorra.
Cordiali saluti"
Ciro Teodonno
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