lunedì 25 ottobre 2010
Cambio di turno alla Rotonda della Panoramica a Boscoreale
GRAZIE JUDITH
In questi giorni di ribalta mediatica gli insorti di Terzigno hanno ottenuto almeno un risultato importante. Anche se offuscati da una cortina mediatica fatta di cronaca voyeuristica, pettegolezzi e di controinformazione commissionata ad hoc, gli eventi, legati alle discariche, hanno invece messo in luce un qualcosa di molto importante. Lo stato agisce in un contesto di illegalità.
Ma dov’è quest’illegalità se lo stesso fa richiamo alla legittimità dell’apertura della nuova discarica in virtù di una legge approvata dal parlamento?
La legge in questione è la legge speciale 90 del 2008 ma anche la 195 del 2009 che fa richiamo alla precedente per concludere, almeno per la propaganda, la crisi dei rifiuti. La 90 individua la discarica di cava Vitiello quale sito idoneo per lo smaltimento dei rifiuti ma la 195, ironicamente, la esclude per la conclusione della crisi, lo scorso dicembre.
Ora se non si volesse ragionare e mettere da parte il raziocinio davanti un talk-show o una partita di calcio, basterebbe semplicemente ricordare, senza far ricorso a ragionamenti particolari, che lo stesso stato, per ragioni di emergenza nazionale, aveva messo in deroga ogni tipo di legge relativa alla difesa ambientale e aveva decretato all’uopo su ogni tipo d’urgenza, legata a questa ed altre situazioni ritenute emergenti. Allo stesso tempo finita la crisi, anche in questo caso per decreto legge, l’esecutivo pone fine a qualsiasi azione relativa alla fase d’emergenza.
Adesso sta per fare lo stesso, basta poco del resto a far approvare un decreto legge che non troverà ostruzione alcuna per una visione univoca della questione.
Ora, e questo è il nocciolo del discorso, perché aprire una nuova discarica se la crisi è finita?
È chiaro che chi ha seguito la questione non ha avvertito nessuna soluzione di continuità tra l’acuirsi della crisi del 2008 e il 2010 ma il negare l’evidenza dei fatti, ovvero che lo stesso governo contraddice se stesso piuttosto che mentire, allora significa, che oltre a mostrare imperizia, evidenzia anche una certa noncuranza per chi, se non l’ha votato, è da esso comunque governato.
La spazzatura non c’è perché non deve esserci! Questo è il punto, o meglio, il puntiglio in quel di Arcore, proprio oggi infatti, Silvio Berlusconi, dichiara che la puzza, i miasmi saranno eliminati in 10 giorni, forse per lui è solo questo il problema, non tutto quello che c’è sotto, amianto, scorie radioattive e sporcizia morale! Magari anche tutto questo sarà eliminato per decreto legge!
La forza di tali contraddittorie affermazioni sta nel fatto che, con buona pace del premier, non esiste contraddittorio alcuno!
Non c’è stata infatti finora una stampa o una televisione, a livello nazionale, che abbia chiarito a pieno questi semplici ma fondamentali passaggi. Ciò significa non solo che esiste una stampa faziosa ma anche che non esiste un’attenzione vera, convinta e attiva su Terzigno e le sue discariche.
La scorsa primavera, la commissaria europea Judith Merkies affermò durante il suo sopralluogo nella SARI: “La Campania è anche una regione dell'Unione europea e patrimonio mondiale che va mantenuto per voi e per noi.”
Ecco, io avrei voluto che questa frase fosse stata pronunciata da un italiano, magari senza immergere le mani nei liquami della discarica come fece la Merkies, cosa tra l’altro mai vista fare ad alcun politico italiano!
Non pretendo del resto che siano costoro a sollevare le nostre miserrime sorti, non mi sono mai aspettato gran che dalla nostra classe politica, anche se a lei spetterebbe farlo ma mi sarebbe bastato anche un giornalista, un industriale, uno di quegli intellettuali prezzolati e salottieri, un uomo o una donna qualsiasi, intervistato per strada. E invece no! Tutti concordi sulla predestinazione cromosomica delle nostre disavventure! Vien quasi voglia di emigrare, anche e solo per questo, ma purtroppo c’è altro!
Gianni Riotta, direttore del Sole24ore ha, stamattina, sostenuto, durante la rassegna stampa di Prima Pagina su RAI Radio 3 che la colpa è tutto sommato anche di noi napoletani se ci troviamo in questa situazione, perché alla fine, all’atto elettorale, premiamo sempre gli stessi politici. Orbene il decano giornalista, inviato negli USA e professore a Princeton, avrà forse dimenticato il fatto che di elezioni ce ne sono state ben tre dalla crisi del 2008. Infatti, dopo un forte apporto elettorale dato al premier, la Campania, scottata e plagiata dalla crisi della spazzatura, ha, via via consegnato provincia e regione nelle mani del centro-destra, quindi, la scelta, per inutile che sia stata, è stata fatta!
Probabilmente, Riotta giudica opportuno soffermarsi sull’unico o forse più emblematico baluardo sinistrorso della Campania, quello della Jervolino, che si presta, magari più per assonanza che per sostanza alle nefandezze di un Bassolino. Questa è la politica, questa è purtroppo anche l’informazione.
Pensate ch’io sia pessimista? Eppure considerare il fatto che i politici e i galoppini dell’informazione ci hanno descritti come antropologicamente rissosi, collusi con la mafia, arretrati, sporchi e tutta una sfilza di offese che altro non hanno fatto che nascondere, nel migliore dei casi, la loro inettitudine, mi fa star male.
L’osannato Bertolaso, dall’alto della sua divisa e dal basso della sua coscienza, si chiedeva, in una delle sue ormai proverbiali e infelici uscite, dove fossero i cittadini di Chiaiano quando la mafia sversava abusivamente nelle discariche, e perché solo allora, a dir suo, mostravano tanto senso critico e opposizione nei confronti dello stato?
Affermazioni di questo tipo delineano lo spessore del personaggio e potrebbero non meritare risposta alcuna, per quanto tardiva essa possa essere ma siccome non sembra ne abbia avute e siccome l’appiattimento informativo non sembra aver mai voluto chiarire nulla di tutto ciò, è bene ricordare, col rosso in volto per la banalità delle mie affermazioni. Ma è bene farlo.
In un paese civile è lo stato quello che dovrebbe sancire la legalità e difendere i cittadini dal malaffare! Altrimenti sarebbe il far west!
E inoltre se uno stato sovrano s’arroga taluni poteri esclusivi deve pur dimostrare una sua coerenza attuativa, un po’ come un genitore o un insegnante che deve mostrare qual è la retta via. Ma è ormai chiaro che tutto ciò non vale per questo nostro strano paese e il genitore si comporta peggio del ragazzino.
Siamo in presenza di uno stato patrigno, che ancora una volta si dimostra essere parte integrante del suo stesso sfascio, ma al momento opportuno, quello della resa dei conti, incolpa sempre qualcun altro. E c’è di più, contrariamente a quanto accade negli stadi, quando c’è una dimostrazione di dissenso, si mobilita tutta la forza dell’ordine. Un energumeno qualsiasi può aizzare la folla in maniera pressocché indisturbata, mettendo a ferro e fuoco una città; o un commissariato della capitale viene tenuto sotto assedio da eguali delinquenti o ancora, altrove, gli emuli degli stessi danno fuoco ad un’auto del seguito del ministro degli interni ma per i bardi di regime sono sempre “i soliti imbecilli”. Contrariamente, in questo contesto, tu stato mandi il meglio delle tue forze a picchiare i padri di famiglia, a Terzigno come a Cagliari a Genova come a Napoli. Questo perché si osa dissentire, gridare per essere ascoltati, per salvaguardare non semplicemente il luogo dove si vive ma la stessa salute.
Allora come spesso accade nel nostro paese, purtroppo inquinato dalla logica mafiosa, il dissenso viene bollato con l’ignominia, e, se lo si è fatto con i propri compagni di camino lo si è fatto e si farà ancora con maggior lena contro coloro che fanno purtroppo solo numero.
Non può esserci giustizia là dove prevale solo ed esclusivamente l’interesse.
Le foto e il video sono di Ciro Teodonno, si prega di menzionare l'autore qualora si utilizassero
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