Se c’è qualcosa che racchiude l’essenza di ciò che è Napoli e il suo entroterra è il modo di guidare in questi luoghi, il famigerato caos e l’anarchia delle strade partenopee è speculare alla visione del mondo all’ombra del Vesuvio. Certo, l’elasticità è una dote che ci contraddistingue e fa sì che, sin da bambini, impariamo a cavarcela in ogni situazione; ma Napoli non è il mondo, Napoli è fuori dal mondo! La contingenza napoletana, i famosi contrasti sono belli da raccontare ma non piacevoli da vivere.
Le nostre strade sono il riassunto di leggi non scritte che,
agli occhi di chi viene da fuori, generano ilarità perché non la vivono
quotidianamente ma per chiunque abbia un minimo di raziocinio o ne abbia conosciuto
gli effetti secondari non trovano altra definizione che quella dell’illogicità
e della follia.
L’esempio eclatante di questo stato delle cose è quello
degli incroci, là dove quando un forestiero o un sognatore si fermano allo stop
per dare la precedenza, chi ce l’ha, pur avendo la corsia di destra libera si
pianta davanti allo stop, abituato, per un ormai statutario costume, nel
tagliarlo contromano. Se lo sai, se conosci questo modus operandi, bene, te ne
fai una ragione, se superi indenne questa situazione di stallo, meglio! Ma se
accade qualcosa? Allora lì, l’eccezione napoletana cede il passo alla normalità
delle leggi, quelle che prima non avevano né senso né applicazione.
Sentirsi anarchici, al di fuori delle norme, può anche farti
sentire meglio, oltre che agevolarti, ma questo accade fin quando sei giovane,
forte e fin quando non lasci Napoli e provincia dove hai le spalle coperte da
un familismo che ti corre in aiuto con tutta una serie di agganci per
ricondurre l’incidente alla normalità partenopea e senza per questo capire
l’anomalia del fatto.
Napoli si regge su di un equilibrio imperfetto, una bolla
spaziotemporale che si apre al di qua del Garigliano e si inabissa nel golfo
come una sorta di buco nero che inghiotte tutto e tutti. Napoli è ineluttabile
e questo non la rende né migliore né peggiore di tante altre città ma la rende
eterna e sublime nella sua folle unicità.
